La classifica del World Economic Forum: le 10 skill più richieste nel mondo del lavoro
Nella società attuale il lavoro e la qualità dell’occupazione sono tra i temi di riflessione più dibattuti. Ne deriva l’ansia delle nuove generazioni di entrare quanto prima nel mondo del lavoro e cercare di fare carriera. Sorge spontanea la domanda: ma quali requisiti bisogna possedere per poter inserirsi quanto prima in un’azienda? Secondo il World Economic Forum sono 10 le skill più richieste:
- “Problem solving” ovvero la capacità di risolvere i problemi, anche quelli più complessi, con soluzioni efficaci. In una situazione economica sempre più complessa, riuscire a individuare una soluzione diventa fondamentale. Dunque è necessaria un’alta capacità di flessibilità e lettura di nuove situazioni.
- Pensiero critico, l’aspirante candidato deve essere chiaro, preciso e dotato di capacità di analisi e valutazione.
- Creatività, la capacità di vedere il mondo come non è; un’abilità che nel corso del tempo si potrebbe perdere; per questo motivo i manager incoraggiano l’inserimento, nei propri team, di giovani risorse che non sempre porteranno l’idea giusta ma di certo saranno uno stimolo per guardare le cose da una prospettiva diversa: nuova. I giovani, dall’altro lato, non devono aver paura di esporre le proprie idee; perché seppur non dovessero essere geniali, potrebbero essere fonte d’ispirazione; un input per idee originali e innovative.
- Gestione delle persone, abilità tra le più difficili e complesse, perché non si tratta solo di organizzare una struttura di lavoro, ma di saper motivare, valorizzare e quando serve riprendere chi lavora per te. È una capacità che richiede intelligenza emotiva e capacità decisionali.
- Collaborazione e cooperazione: la capacità del lavoro di squadra. Saper lavorare implica il saper pianificare il proprio lavoro, ottimizzando i tempi. Per un buon lavoro di squadra è necessaria una accurata organizzazione delle proprie attività attribuendo a ciascuna di esse dei “livelli” di priorità; elasticità mentale e temporale, questo significa che in caso di crisi o contrattempi si è pronti a cambiare, in corso d’opera, le carte in tavola. Gli imprevisti, si sa, sono all’ordine del giorno e quando arrivano bisogna affrontarli, inserirli nella propria agenda e gestirli nel migliore dei modi insieme all’altro al fine di raggiungere obiettivi comuni.
- L’intelligenza emotiva: capacità di riconoscere, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie emozioni e quelle degli altri. L’intelligenza emotiva può fare la differenza nella scelta di dire una cosa al momento giusto, nel posto giusto, alla persona giusta.
- Capacità di giudizio e di prendere decisioni, una skill necessaria soprattutto per i Leader; in questo caso sono indispensabili la capacità di ascolto e la condivisione.
- La Service orientation: si tratta di una predisposizione all’essere utile, premuroso, attento e collaborativo; tratto tipico delle donne più che degli uomini.
- Negoziazione: ovvero un’attività strategica necessaria per creare benessere economico e relazionale, a livello aziendale come individuale, perché incide: sul conto economico, sulla reputazione e sull’autorevolezza. Se ci pensi, nessuno è nella condizione di non negoziato e il più delle volte ti ritrovi a giungere ad un accordo sia nella vita privata sia in quella professionale.
- Flessibilità cognitiva, cioè l’abilità di attuare comportamenti diversi in base al cambiamento di regole o del tipo di compito, adottando un atteggiamento “smart”, amichevole e morbido.