Le domande più comuni ai colloqui di lavoro.
Vuoi dimostrare al selezionatore che sei la persona giusta per quel posto di lavoro? Ecco qualche consiglio per prepararti al meglio:
- Mi dica qualcosa di lei.
E’ la classica domanda per rompere il ghiaccio. Una risposta forte e stringata catturerà l’attenzione dell’intervistatore, suggerisce un paper dell’agenzia internazionale di recruiment Michael Page, e ti farà distinguere dagli altri candidati (di solito più prolissi e confusionari).
Racconta in modo breve e conciso chi sei e quali sono le tue competenze, le tue qualifiche e i tuoi punti di forza. Declina la tua risposta sul profilo della posizione richiesta, sottolineando qual è il più grosso beneficio che offri al futuro datore di lavoro. Se sei abbastanza bravo, riuscirai a catturare l’interesse del selezionatore, costringendolo a fare altre domande per saperne di più.
2. Perchè vuole lavorare qui da noi?
Un altro grande classico: il selezionatore cerca di capire qual è il tuo entusiasmo per il potenziale posto di lavoro e quanto conosci l’azienda.
Fornisci degli esempi specifici di cosa ti interessa dell’azienda e parla dei tuoi punti di forza, delle tue competenze e dei risultati raggiunti, spiegando come si combinano con la posizione lavorativa offerta.
3. Quali sono i suoi punti di forza?
Qui l’intervistatore cerca di capire che cosa sai fare e se le tue competenze sono quelle richieste per la posizione in esame.
Scegli fra i tuoi punti di forza quelli che più si adattano al posto di lavoro, dimostrando con esempi cosa sai fare. Possono essere considerati punti di forza anche la capacità di imparare in fretta, l’attitudine a lavorare in gruppo (o al contrario in maniera autonoma, dipende da quanto richiesto per quella posizione), l’abilità di essere “multi task”.
4. Quali sono le sue più grandi debolezze?
Altro snodo classico, in cui l’intervistatore cerca di sondare la tua autostima.
Evita di dire che non hai punti deboli, tutti noi ne abbiamo. Ma anziché utilizzare la parola “debolezza” parla di “area di miglioramento” – scegliendone una non essenziale per quella posizione – o menziona una “sfida” che stai cercando di vincere. La scommessa implicita è quella di dimostrare la tua volontà di crescere e di affrontare il cambiamento.
5. Quali sono stati i suoi risultati fino ad ora?
L’intervistatore insiste nel cercare di capire quali sono i tuoi risultati (probabilmente non li hai menzionati o l’hai fatto con scarsa efficacia) e come possono essere utili alla sua azienda.
Seleziona uno o due risultati ottenuti di recente, avendo cura di sceglierli tra quelli direttamente legati alla posizione offerta. Descrivi la situazione, le azioni che hai compiuto, le competenze professionali utilizzate e il risultato finale, cercando di quantificarne i benefici. Spiega quanto hai imparato in quella situazione e come tutto ciò (ciliegina sulla torta) possa essere utile nel nuovo posto di lavoro. di Enrico Marro – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/pckDvb
6. Qual è stata lal situazione più difficile che ha dovuto affrontare a lavoro?
Qui l’intervistatore va più sul fino: cerca di capire dove incontri difficoltà e se dimostri un approccio logico al problem solving.
Scegli di descrivere una passata situazione di lavoro che presenta difficoltà non provocate da te. Spiega come hai affrontato i problemi, descrivendo le azioni intraprese e le soluzioni adottate. Rispondi dando l’idea di essere una persona che affronta difficoltà e frustrazioni senza drammatizzare, perché fanno semplicemente parte del lavoro.
7. Cosa le piaceva e cosa no del suo ultimo lavoro?
Ora l’intervistatore sta sondando quali sono i tuoi interessi e, indirettamente, se sarai in grado di assumerti le responsabilità legate alla posizione offerta.
Focalizzati su quello che ti è più piaciuto del tuo ultimo lavoro e che cosa ti ha fatto imparare, ipotizzando similitudini con il nuovo posto. E quando parli di quello che non ti è piaciuto, cerca di non criticare duramente la tua vecchia azienda. Per spiegare perché vuoi andartene, scegli qualcosa che non c’entra con le tue capacità (per esempio le dimensioni dell’impresa) o che riveli tuoi tratti positivi (per esempio il fatto che tu apprezzi una grande rapidità decisionale, sottintendendo che nella vecchia azienda non c’era).
8. Perchè vuole cambiare azienda?
Altra classica domanda per capire da cosa fuggi e cosa cerchi.
Descrivi positivamente il tuo attuale datore di lavoro ma sottolinea che stai cercando sfide in grado di fornirti maggiori responsabilità ed esperienza, mostrandoti anche interessato a un cambio di ambiente professionale. Spiega come il tuo attuale posto di lavoro non riesca più a fornirti questi stimoli, e come tu sia convinto che la nuova posizione rappresenti un’opportunità di crescita delle tue potenzialità.
9. Come si vede in futuro?
E per chiudere un evergreen: una domanda fatta su misura per sondare la tua ambizione e la portata dei tuoi progetti di carriera.
Anche se l’intervistatore sta cercando di valutare la tua ambizione, evita di proclamare semplicemente «voglio far parte della vostra azienda». Cerca invece di argomentare come il tuo obiettivo sia una continua crescita professionale, fatta di assunzione di nuove responsabilità e di creazione di valore (il tutto naturalmente cesellato su misura della posizione lavorativa offerta).