Le donne e il mondo del lavoro

Le donne e il mondo del lavoro

lavoro - job (da locandina cgil)Donne al lavoro ma da imprenditrici. In Italia quasi due terzi dei lavoratori inattivi sono donne. A fine settembre scorso risultavano infatti inattive circa 9,2 milioni di donne di età compresa tra i 15 e i 64 anni (più o meno la popolazione del Portogallo) e pari al 64,7% del totale di italiani inattivi. E’ il dato che emerge da un rapporto sull’universo femminile in Italia realizzato dal Servizio studi di Bnl, guidato dall’economista Giovanni Ajassa.

Il valore ci colloca agli ultimi posti delle classifiche europee con un gap notevole sugli altri Paesi dell’area. Basti dire che il divario è di 19,8 punti nei confronti della Germania, di 14,4 rispetto alla Francia e di 15,6 sulla Spagna. In più il distacco è andato aumentando negli anni: rispetto alla Germania, era pari a 16,8 punti a inizio Duemila, è arrivato a un minimo di 15 punti a inizio 2004 ed è tornato a crescere dal 2006 in poi registrando un picco di oltre 20 punti a fine 2013.

L’istruzione aiuta a trovare lavoro ma non basta in periodo di crisi. Tra le donne inattive quelle in possesso della sola licenza elementare o secondaria inferiore sono poco più di 5 milioni, pari al 55,3% del totale, una porzione che si è andata comunque riducendo nel corso degli anni (era pari al 67% circa del totale inattive a inizio anni Duemila con un picco del 72,3% a fine 2001). Per contro, le inattive con diploma di laurea nel nostro paese sono 814mila, pari all’8,9% del totale, un valore che, seppure ancora basso, è più che triplicato rispetto ai primi anni Duemila.

C’è un dato in controtendenza. Se l’Italia è fanalino di coda nell’occupazione femminile, riesce invece a emergere nel campo della ricerca. Qui battiamo la media europea con 36 ricercatrici donne su 100 ricercatori (ultimo dato disponibile di fonte Eurostat). La media europea è ferma a 33. Inoltre il numero di ricercatrici femminili è in aumento nel nostro Paese: nel 2000 erano 30 ogni 100.

Un’altra nota positiva riguarda poi il ritmo di creazione di nuove imprese femminili: nel 2015 il numero delle imprese fondate da donne è cresciuto di 14.352 unità. Sono cresciute dell’1,1% mentre le imprese italiane nel loro complesso sono aumentate dello 0,75%. Le imprese femminili iscritte al registro delle imprese delle Camere di commercio arrivano in tal modo a 1.310.474, vale a dire il 21,6% del totale. Quasi il 13% di esse (171mila) ha al comando donne di età inferiore ai 35 anni. In termini assoluti il numero maggiore di imprese femminili si registra a Roma (circa 96mila imprese a settembre, ultimo dato disponibile), a Napoli e a Torino (57mila e 49mila).

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