Tecniche pratiche di Management: la Self Leadership.
Negli ultimi anni il mondo del lavoro è cambiato: l’abbandono del posto fisso è stato sostituito da un ambiente dinamico e flessibile. Oggi le aziende hanno le idee chiare: richiedono persone affidabili per capacità decisionale e autonomia; capaci di pianificare il tempo di lavoro; di colmare le lacune di conoscenza necessarie per il compito svolto. In altre parole, dinanzi ad un mercato sempre più competitivo, le aziende ricercano individui capaci di organizzarsi e di svolgere efficacemente il proprio lavoro senza essere continuamente controllati da un capo; al fine di dare priorità alle richieste del cliente e soddisfarle; garantire efficienza economica, rapidità e miglioramento continuo.
Dall’altro lato, i lavoratori in un’azienda cercano trasparenza e opportunità di miglioramento professionale per ampliare il proprio bagaglio conoscitivo ed esperienziale.
Tale scenario apre le porte a quella che Ken Blanchard ha definito come condizione necessaria per tutte le persone impegnate su obiettivi e attività strategiche il cui contributo dipende dalla capacità personale di attivare i processi e le condizioni migliori per la realizzazione di azioni di successo: la Self Leadership situazionale. L’inizio di un’evoluzione personale oltre che professionale.
Vi sono alcune tecniche pratiche di management per ottenere una migliore collaborazione e rendere le persone soddisfatte di sé e del lavoro che svolgono.
La prima è sfidare i preconcetti limitanti ossia uscire dalle convinzioni basate su esperienze passate, perché potrebbero limitarci nel presente ma anche nel futuro delle nostre funzioni.
La seconda è Valorizzare le proprie forme di potere. Non dobbiamo pensare che l’unico potere efficace sia quello che proviene da una posizione di potere, perché ognuno di noi, qualsiasi posizione ricopre, detiene una forma di potere, ne sono un esempio i programmatori, loro hanno il potere della conoscenza: sono esperti di linguaggi di programmazione. A completare il potere della conoscenza vi è il potere personale, il potere relazionale, il potere della mansione e il potere della posizione. Sui cicli di potere ci soffermeremo in un secondo momento.
La terza pratica per raggiungere questo obiettivo è l’autodiagnosi consiste nel saper capire e guidare se stessi per ottenere ciò di cui si ha bisogno.
Per comprendere al meglio ciò di cui si ha bisogno è necessario una guida per:
- Definire degli obiettivi
- Sviluppare un piano di azione
- Dimostrare come si fa
- Stabilire i ruoli
- Fissare le scadenze
- Definire le priorità
- Esaminare il lavoro svolto con feedback
Diventare un self – leader significa, anche, essere pronti ad assumersi la responsabilità del proprio operato.
Per accrescere l’impegno nel raggiungimento degli obiettivi c’è bisogno di un supporto da parte di una persona che:
- ti ascolta;
- ti incoraggia;
- ti aiuta nella risoluzione dei problemi;
- ti da gli input;
- ti ricorda lo scopo da raggiungere;
- ti fornisce informazioni utili per il raggiungimento dell’obiettivo.
Come sottolinea Ken Blanchard: “se manca la competenza, servono direttive; se manca la dedizione serve supporto.”
Riprendendo le parole di Henry Miller: “il solo modo di guidare gli altri è di potenziare in loro la fiducia nella propria capacità di se stessi.”
Bibliografia
- Ken Blanchard, Susan Fowler, Laurence Hawkins – La Self Leadership e l’One Minute Manager, Sperling & Kupfer